Nuovo stadio Firenze Mercafir, il bando bis fa un altro flop

Solo due privati si sono fatti avanti col Comune per proporre terreni adatti ad ospitare i nuovi mercati generali ma nessuno risponde ai requisiti richiesti. Lo scrive oggi Repubblica Firenze

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Solo due privati si sono fatti avanti col Comune per proporre terreni adatti ad ospitare i nuovi mercati generali ma nessuno risponde ai requisiti richiesti. Lo scrive oggi Repubblica Firenze a propostito della vicenda sulla costruzione del nuovo stadio di firenze.
L’area di proprietà del Consorzio agrario di Firenze misura una dozzina di ettari all’Osmannoro ma ricade interamente nel territorio di Sesto Fiorentino; l’altro, un terreno con 35 proprietà diverse incastrato tra via di Peretola e via di Peretola, a Quaracchi, non arriva a 9 ettari e solo con un’operazione ancora solo impostata di acquisizioni di aree limitrofe potrebbe arrivare a 13. Comunque sotto i 15 richiesti dal bando comunale. E siccome è già la seconda “caccia” senza prede ora Palazzo Vecchio pensa di fare da sé.
«La commissione deve esaminare a fondo le offerte, dopodiché noi porteremo comunque una proposta, come ho sempre detto. Questi avvisi pubblici esperiti da giugno ad oggi, servono per fare una ricognizione ma non sono esaustivi di tutte le ricognizioni. Se le proposte non saranno del tutto soddisfacenti, la commissione tecnica comunale è pronta a fare una ricognizione diretta», dice il sindaco Dario Nardella appena qualche minuto dopo la riunione della commissione tecnica che ieri ha aperto le buste del bando. E aldilà delle formalità è di fatto l’inizio di un piano B che potrebbe portare a colpi di scena clamorosi.
Cosa vuol dire ricognizione diretta? Che siccome a Palazzo Vecchio serve un’area dove trasferire la Mercafir i cui ettari sono stati opzionati dalla Fiorentina per il nuovo stadio, visto che dalle procedure pubbliche non salta fuori nulla alla fine la “caccia” potrebbe farsi più spietata. E più diretta. Della serie: non un appello a chi abbia terreni da proporre, ma direttamente l’individuazione di un’area adatta e la “chiamata” dei proprietari. O l’esproprio, come extrema ratio. Dove potrebbe andare a pesca il Comune? Pare che altri terreni che non siano quelli famosi di Fondiaria a Castello esistano: ad esempio ci sarebbe un’area dietro la ex Sun chemical che forse potrebbe essere adatta ad ospitare i nuovi capannoni dei grossisti dell’ortofrutta e dell’alimentare. Ma non è detto che alla fine la ricetta non sia convocare davvero Unipol, con cui la guerra delle carte bollate va avanti da un anno. Oppure procedere ad un esproprio sui terreni aldilà del viale XI Agosto che un tempo erano l’asset fondamentale di Fondiaria e ora non sono che un’area deprezzata e già messa a dura prova dalla minaccia di un altro esproprio. Quello quasi certo e pure più veloce di Enac o Toscana Aeroporti per fare la nuova pista di Pertetola.
E’ comunque ancora presto per dire se finirà così. Innanzitutto deve arrivare un niet formale della commissione tecnica che deve analizzare le proposte ai terreni che si sono fatti avanti ieri. Pare manchino pure delle carte in una delle due. E poi Nardella deve andare il 29 ottobre prossimo all’assemblea dei soci della Mercafir a comunicare la soluzione trovata o almeno la strada che intende percorrere. Prima, domani, incontrerà il presidente della spa Angelo Falchetti quantomeno per fare il punto della situazione.